mercoledì 18 luglio 2007

Mia sorella e la sua amica 2

Continuavo a baciare quei piedi sublimato da quella sensazione di impotenza e sottomissione che provavo.

Fede: "Simo, non credi che faccia caldo oggi? che dici una rinfrescatina ai piedi ci vorrebbe?"

Simo: "Ora vuoi farteli anche leccare? Ma sì, dai, tanto il tuo fratellino è così servizievole".

Fede: "Sentito? Ora porta una sedia, appoggiaci i miei piedi sopra e leccali tutti. Fai presto pisellino".

Feci immediatamente quanto ordinatomi e iniziai a leccare quei bei piedi. Erano un po' sudati, ma ormai avevo perso qualsiasi freno inibitorio. Leccavo la pianta, le dita una ad una e in mezzo alle dita. Mia sorella mi guardava con una aria di vittoria, di superiorità e spesso vedendomi cacciare fuori la lingua era lei stessa a muovere il piede quasi a volerselo pulire.
Dopo buoni venti minuti Fede mi tira un calcio in pieno volto e mi dice di smetterla.

Fede: "ora però credo che Simo sia un po' gelosa, perchè non lecchi i piedi anche a lei? anzi, mentre lo fai devi essere nudo, così può farsi anche due risate con quel tuo cosetto".

Simo: "Sì, sono curiosa di vederlo, se davvero è piccolo devi imparare a servire le donne in altri modi, magari leccando loro i piedi e posso farti fare un po' di esercizio".

Mi alzai e davanti a loro presi a spogliarmi. Quando mi tolsi gli slip sentii la fragorosa risata di Simona.

Simo:"Di certo non puoi far godere una donna con quel cosetto"

Mi sentivo umiliato come non mai e mi gettai di scatto ai suoi piedi. Ero inginocchio con quel piede calzato che mi dondolava davanti. Le tolsi la scarpa, la baciai e le dissi: " hai ragione, sono solo un pisellino e non sono neanche degno di leccare i tuoi piedi, grazie per concedermi questo onore".

Fede: "Ma guarda te, ora si umilia anche da solo, mi sa che gli piace a questo frocetto".

Aprii la bocca e avvolsi il piede di Simona. Leccavo come un cane, succhiavo quel piede mentre Simona muoveva le dita dentro la mia bocca. Passarono dieci minuti quando Simo mi ferma e con lo stesso piede mi da un calcio nelle palle.

Simo: "tanto queste non ti servono".

Mi accasciai a terra e dolorante baciavo la sua scarpa ancora poggiata a terra.

Fede: "bene, ora puoi andare. I soldi non te li do, ma come premio useremo te quando dovremo lavarci i piedi".

Mi alzai e me ne andai mentre loro due pensavano a come mi avrebbero umiliato la prossima volta.

Primo racconto -- Mia sorella e la sua amica 1

Avevo urgentemente bisogno di soldi, cento euro per pagare l'ennesima cretinata da me combinata. Purtroppo non avevo i soldi e in casa c'era solo mia sorella più grande di me con una amica che non avevo mai visto. Dovevo chiederli a lei.
Sapevo anche che certamente ne avrebbe approfittato come sempre per umiliarmi, ma la mia speranza era che siccome ci fosse l'amica almeno questa volta avrebbe soprasseduto.
Varcai la soglia della stanza dove erano intente a studiare mia sorella e l'amica (l'amica era seduta sul divano mentre mia sorella era al pc).

Io: "Fede (mia sorella), scusami se ti disturbo, ma mi dovresti prestare 100 euro, scusami ancora, te li ridarò quanto prima".

Fede: "100 euro? che hai combinato stavolta? razza di imbecille".

Io: "niente di importante, poi ti spiego, un piccolo guaio con l'auto di papà e vorrei non ne sapesse nulla".

Fede:"bene, quindi il mio fratellino ha bisogno di aiuto... sai come chiederli".

La nostra era ormai una prassi, ogni volta che avevo bisogno del suo aiuto dovevo chiederglielo inginocchio concludendo la richiesta dalla frase: "scusami, sono solo un pisellino".
Questa prassi era nata dal giorno in cui chiedendole di aiutarmi in un esercizio di matematica lei mi chiese di farglielo vedere perchè era sempre stata curiosa di vedere come cresceva il suo fratellino. Giudicandolo di piccole dimensioni introduse lo spiegato protocollo.

Io:"Ma Fede, c'è anche la tua amica".

Fede: "ripeto... sai come chiedere".

Decisi di assecondare mia sorella anche perchè la presenza dell'amica e il pensiero di umiliarmi in questo modo mi eccitava. Mi avvicinai a Federica e inginocchiatomi le dissi: "per favore, mi presteresti 100 euro? Scusami, ma sono solo un pisellino".

Fede: "No, siccome prima hai opposto resistenza ora mi bacerai anche i piedi davanti alla mia amica Simona"

Simona intanto stava scoppiando dalle risate seduta sul divano. Aveva delle scarpe aperte e ne faceva dondolare una avendo le gambe incrociate. Mia sorella era scalza (come sempre a casa) e mi indicava i suoi piedi.
Ormai ridicolizzato mi chinai e presi a baciarle i piedi mentre le due ridevano e si prendevano gioco di me.